Con decreto concistoriale del 24 marzo 1819, dopo laboriose trattative tra la Corte sabauda e la Curia Romana, la circoscrizione ecclesiastica dell’Ogliastra veniva separata dall’arcidiocesi di Cagliari, con giurisdizione su trenta parrocchie.
La ristrutturazione è da inserire nel contesto della politica ecclesiastica sabauda che, a partire dal periodo del Bogino, aveva studiato un piano di riorganizzazione delle diocesi isolane al fine di servire in maniera pastorale più adeguata ampie zone di territorio lontano da Cagliari.
In una prima fase fu nominato come Vicario Generale il Rettore di Meana Tommaso Cabras. La richiesta della nomina di un Vescovo ausiliario con il compito di organizzare la nuova diocesi ottenne un garbato ma ostinato rifiuto.
Una lettera della Segreteria di Stato, datata 12 gennaio 1820, stabiliva l’autonomia economica del territorio ogliastrino amministrato dal Vicario Generale il quale doveva pur rimanere sottomesso, per quanto concerneva la giurisdizione spirituale, all’Arcivescovo di Cagliari. Il Cabras prese residenza a Lanusei.
Egli lamentò una situazione gravissima con molte chiese prive di arredi sacri o, peggio, in precarie condizioni e con minacce di crolli. Per questo motivo operò innanzitutto per la costruzione di una sede vescovile. Tra le altre cose si adoperò per l’apertura di due scuole, una nella sede di Tortolì e l’altra nella sede di Lanusei.
L’opera di Tommaso Cabras terminò l’8 aprile del 1822 a causa di una grave malattia.
Nonostante la richiesta ad opera di Mons. Navoni, Arcivescovo di Cagliari, della nomina di un Vescovo ausiliario, negli anni 1822 e 1823 troviamo alla guida dell’Ogliastra con funzione di Provicario Generale il rettore di Triei Pietro Loddo, mentre la parte economica fu affidata al Vicario parrocchiale di Lanusei Tommaso Mameli.
Finalmente nel 1823 il Governo, nella persona del Re Carlo Felice propose al Papa Leone XII la nomina di un Vescovo ausiliario. Veniva indicato il nome di Padre Serafino Carchero da Cuglieri, Provinciale dei Cappuccini di Sassari. A causa di questioni giuridiche la nomina fu rigettata. Il Pontefice propose allora di istituire ufficialmente la Diocesi creando così le condizioni per nomina del nuovo Vescovo.
Nel 1824
Il 29 gennaio 1824 fu presentata al Papa una nuova richiesta. Il Re Carlo Felice indicava in Oleastren il nome della nuova Diocesi, con sede a Tortolì e come Cattedrale la chiesa di Sant’Andrea.
Il 4 agosto dello stesso anno veniva pubblicato il decreto concistoriale in cui venivano fissati i punti costitutivi della futura diocesi.
Su presentazione del Re, in data 9 settembre 1824, la diocesi venne affidata al Provinciale dei Cappuccini di Sassari, Padre Serafino Carchero (1824-1834). L’8 novembre 1824 fu pubblicata la bolla Apostolatus Officium con la quale l’Ogliastra diviene diocesi autonoma, e il 24 febbraio 1825 Padre Carchero fu consacrato nella Cattedrale di Cagliari.
A causa della lontananza dal centro diocesi e del conseguente abbandono in cui versavano le parrocchie ogliastrine, i problemi che dovette affrontare il Carchero furono numerosi e complessi, soprattutto per la viabilità inesistente e per le difficoltà nelle comunicazioni che diventavano proibitive durante i mesi invernali.
Il suo primo compito fu quello di riordinare l’amministrazione dei benefici ecclesiastici e di proporre un piano pastorale per estendere l’istruzione religiosa.
Organizzò allo scopo due visite pastorali: la prima nel biennio 1825-1826 e la seconda negli anni 1828- 1830.
A partire dal 1825 Padre Carchero si dedicò alla istituzione di scuole pubbliche affidando l’insegnamento a parroci e viceparroci e alla costruzione del Seminario per la formazione del clero. I lavori di progettazione furono affidati all’architetto Antonio Pinna che fu affiancato da una commissione con il compito di vigilare sui lavori.
Il Seminario fu inaugurato nell’autunno 1831, con i primi 15 chierici. Ma la vita di questo istituto durò soltanto tre anni a causa delle difficoltà economiche e perché risultava difficile trovare insegnanti che si adattassero alla vita di Tortolì.
Padre Carchero nel 1834 fu destinato alla sede di Ozieri dove morì nel 1847.
Dal 1838 periodi di sede vacante
Alla guida della diocesi venne proposto Mons. Vincenzo Fois della diocesi di Bisarcio (1836). Il presule non ottenne il placet della Santa Sede così la cattedra rimase vacante per quattro anni.
Il 13 settembre 1838 venne eletto quale Vescovo d’Ogliastra Giorgio Manurrita da Tempio Pausania (1838-1844), che prese possesso della diocesi il 17 febbraio 1839. Nello stesso anno compì una visita pastorale.
Subito s’impegnò per l’apertura del Seminario per la cui causa ricevette la somma di L. 5280. I lavori di ripristino dell’edificio furono affidati all’ing. Francesco Orunesu e risultano conclusi nel 1840.
Era intenzione del Vescovo Manurrita trasferire la sede della Diocesi a Lanusei ritenendo le condizioni climatiche di Tortolì avverse. La morte lo colse a Gergei il 4 dicembre 1844.
Dopo di lui il Padre Scolopio Michele Todde Valeri (1849-1851) fu ordinato vescovo d’Ogliastra il 6 maggio 1849 nella cattedrale di Ales dall’arcivescovo di Cagliari.
S’impegnò nella promozione dell’istruzione tra le classi più disagiate, per la costruzione del porto di Arbatax e della strada Lanusei-Fonni-Nuoro. Alla sua morte, sopraggiunta il 22 dicembre 1851 a causa delle crescenti tensioni fra Stato e Chiesa, la diocesi ogliastrina rimase vacante per un arco di ventuno anni, governata dai seguenti vicari capitolari: Canonico teologo Luigi Mulas da Tortoli, dal 26 dicembre 1851 al 15 gennaio 1863; Canonico teologo Antonio Pischedda da Bari Sardo dal 16 gennaio 1863 al 26 marzo 1872.
Dal 1871
Il 24 novembre 1871 papa Pio IX preconizzava Vescovo d’Ogliastra Paolo Maria Serci Serra da Nuraminis (1872- 1882), consacrato a Cagliari il 14 febbraio 1872 (1872 -1882). Il nuovo Vescovo diede un impulso decisivo alla rinascita della diocesi ponendo, tra le altre cose, le basi per l’incipiente organizzazione del movimento cattolico. In alcune comunicazioni, ricordando il periodo di apostolato ogliastrino citava i trenta alunni avviati al sacerdozio nel seminario di Tortolì, Savona e Cagliari. Trasferito come Arcivescovo di Oristano nel 1882, dieci anni più tardi ascendeva alla cattedra di Cagliari. Mons. Serci Serra morì a Cagliari il 19 settembre 1900.
Antonio Maria Contini da Scano Montiferro (1882-1893) fu consacrato vescovo a Bosa il 17 dicembre 1882. Fino alla sua nomina l’amministrazione apostolica della Diocesi rimase affidata all’Arcivescovo Serci.
Mons. Contini istituì nel Seminario di Tortolì le scuole ginnasiali per la gioventù povera. Il 16 gennaio 1893 fu trasferito alla diocesi di Tempio Ampurias conservando fino a nuova nomina l’amministrazione apostolica dell’Ogliastra. Nel 1905 rinunciò volontariamente ad ogni carica ritirandosi a vita privata. Morì nel suo paese natio il 18 marzo 1914.
Nel 1893 il primo vescovo ogliastrino Eletto vescovo nel concistoro del 24 giugno 1893 Mons. Salvatore Depau Puddu da Ulassai (1893-1899) è il primo ogliastrino che ha ricevuto la consacrazione episcopale. Appoggiò con convinzione le istanze promosse dall’avvocato Antonio Giua, favorendo l’apertura della prima casa salesiana in Sardegna a Lanusei. Rifiutò la nomina ad Arcivescovo di Cagliari per continuare la missione nella sua terra natia.
Morì a Tortolì il 12 dicembre 1899 lasciando per testamento ogni suo avere al Seminario.
Dal 16 dicembre 1899 al 5 agosto 1900 l’amministrazione della diocesi fu affidata al Vicario Capitolare Mons. Giuseppe Paderi. Questi, originario di Villaputzu, fu consacrato vescovo d’Ogliastra il 29 luglio 1900.
Dopo la sua morte avvenuta a Tortolì il 30 ottobre 1906 la diocesi fu governata per circa quattro anni dal vicario capitolare canonico Basilio Murgia.
Dal 1910
Il 22 maggio 1910 venne consacrato vescovo Emanuele Virgilio da Venosa (1910-1923). Fu pioniere di opere di assistenza sociale, di nuove coltivazioni, di riforme agrarie. Di lui si ricorda l’istituzione del Seminario agricolo di Arzana e l’impegno per il miglioramento dei servizi marittimi e dei collegamenti stradali con Nuoro, Olbia e Cagliari. La morte lo colse a soli 55 anni il 27 gennaio 1923.
Gli succedette Antonio Tomaso Videmari da Milano (1923-1928). Nominato vescovo il 2 marzo 1923 fu rimosso nel gennaio 1925. Morì a Roma il 14 marzo 1951.
Dal gennaio 1925 al dicembre 1927 l’amministrazione apostolica fu affidata a Mons. Maurilio Fossati vescovo di Nuoro.
Con bolla pontificia del 5 giugno 1927 la sede vescovile fu trasferita da Tortolì a Lanusei. Certamente influenzò il giudizio e la scelta la maggiore salubrità dei luoghi. A quel tempo il Seminario risultava chiuso. Infatti una ispezione del 1925 evidenziò che le spese per il sostentamento e l’istruzione dei cinque seminaristi presenti non potevano essere sostenute.
Nel 1927 la sede episcopale da Tortolì a Lanusei
Il 15 luglio 1927 fu eletto vescovo d’Ogliastra Mons. Giuseppe Maria Miglior da Cagliari (1927 -1936). A lui toccò il compito di trasferire la sede e la cattedra episcopale da Tortoli a Lanusei. Il vescovo Miglior si spese completamente per la diocesi ove morì il 6 maggio 1936.
L’amministrazione apostolica della diocesi fu affidata al vescovo di Nuoro Mons. Giuseppe Cogoni.
Il 28 ottobre 1936 venne eletto vescovo Mons. Lorenzo Basoli da Ozieri (1936 -1970). Il 19 marzo 1937 fece ingresso solenne a Lanusei. Si devono al presule iniziative come l’istituzione delle scuole Magistrali con annesso convitto e orfanotrofio femminile, l’orfanotrofio maschile, le colonie di Arbatax e Bau Mela, il Seminario di Lanusei.
Il congresso mariano del 1954 vide la partecipazione di tutti i vescovi sardi. Il vescovo Basoli ha partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965).
Alla morte di Mons Basoli avvenuta a Lanusei il 4 luglio 1970 succedette sulla cattedra ogliastrina Mons. Salvatore Delogu da Bitti (1974 -1981). Ricordato come uomo generoso ma fermo, a lui si deve l’edificazione e l’inaugurazione del Santuario Madonna del Rosario d’Ogliastra a Lanusei. L’8 gennaio 1981 viene nominato da Papa Giovanni Paolo II vescovo di Valva e Sulmona.
Nel 1985 Mons. Delogu si ritirerà a Roma dove morì il 13 giugno 2001.
Dal 1981
Il periodo vacante fu retto come amministratore apostolico da Mons. Piergiuliano Tiddia.
A sostituirlo fu chiamato Mons. Antioco Piseddu da Senorbì (1981 – 2014). La consacrazione avvenne nella chiesa di Sant’Anna a Cagliari l’8 novembre 1981. Il periodo vacante fu retto come amministratore apostolico da Mons. Piergiuliano Tiddia. Fa il suo ingresso in diocesi il 29 novembre 1981. Mons. Piseddu segnerà profondamente la storia della diocesi con una continuità pastorale che si concluse, dopo le dimissioni per raggiunti limiti di età presentate nel 2011, il 6 aprile 2014.
Durante il suo episcopato a partire dall’8 ottobre 1986, la diocesi di Ogliastra cambiò il nome in quello di Lanusei, con sede in Lanusei, dov’era già dal 1927. A Mons. Piseddu si devono tra le altre cose l’istituzione di quattro nuove parrocchie, la costruzione di nuovi edifici di culto, il restauro di chiese esistenti, l’apertura del Museo Diocesano. Sono di questo periodo la pubblicazione del giornale diocesano L’Ogliastra, l’istituzione del Premio letterario San Giorgio e l’acquisizione da padre Mario Cannas della rivista Studi Ogliastrini. Attualmente Mons. Piseddu risiede a Cagliari.
Il 31 gennaio 2014 viene nominato vescovo di Lanusei Mons. Antonio Mura da Bortigali che viene consacrato nella chiesa Concattedrale di Bosa il 25 marzo 2014. Il nuovo vescovo prende possesso canonico della diocesi, domenica 27 aprile 2014.
I Vescovi
1824 | 1834 Serafino Carchero
1838 | 1844 Giorgio Manurrita
1849 | 1851 Michele Todde Valeri
1872 | 1882 Paolo Maria Serci Serra
1882 | 1893 Antonio Maria Contini
1893 | 1899 Salvatore Depau Puddu
1900 | 1906 Giuseppe Paderi Concas
1910 | 1923 Emanuele Virgilio
1923 | 1925 Antonio Tomaso Videmari
1927 | 1936 Giuseppe Miglior
1937 | 1970 Lorenzo Basoli
1972 | 1981 Salvatore Delogu
1981 | 2014 Antioco Piseddu
2014 Antonio Mura