Sabato 13 maggio alle ore 10,30 presso la sala “Don Cabiddu” della Cattedrale di Nuoro, Sua Eccellenza Monsignor Maurice Monier, Pro-Decano del Tribunale della Rota Romana inaugurerà il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano delle diocesi di Nuoro e Lanusei e dichiarerà solennemente aperto l’Anno Giudiziario. Interverranno il vescovo di Nuoro Mons. Mosè Marcia e il nostro vescovo Antonello. Sono particolarmente invitati i sacerdoti, quanti operano nella pastorale della famiglia, coloro che sono sensibili alle ferite della vita di coppia.
Sabato 13 l’inaugurazione del Tribunale ecclesiastico Nuoro-Lanusei
Sabato 13 maggio alle ore 10,30 presso la sala “Don Cabiddu” della Cattedrale di Nuoro, Sua Eccellenza Monsignor Maurice Monier, Pro-Decano del Tribunale della Rota Romana inaugurerà il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano delle diocesi di Nuoro e Lanusei e dichiarerà solennemente aperto l’Anno Giudiziario. Interverranno il vescovo di Nuoro Mons. Mosè Marcia e il nostro vescovo Antonello. Sono particolarmente invitati i sacerdoti, quanti operano nella pastorale della famiglia, coloro che sono sensibili alle ferite della vita di coppia.
ECCO QUANTO SCRIVE SU QUESTO ARGOMENTO IL NOSTRO VESCOVO NELLA LETTERA PASTORALE:
"Papa Francesco con il Motu Proprio Mitis iudex dominus Iesus dell’8 settembre 2015 ha riformato i processi per le nullità matrimoniali, snellendo e velocizzando le procedure e attribuendo nuove e dirette responsabilità ai singoli vescovi. Da qui la scelta, fatta con il vescovo di Nuoro, di costituire il Tribunale Interdiocesano Nuoro-Lanusei per le cause di nullità del matrimonio delle nostre due diocesi, fino ad ora affidate al Tribunale Ecclesiastico Regionale Sardo con sede a Cagliari. L’obiettivo della riforma scrive il Papa è che la Chiesa, che ha come fine supremo «la preoccupazione della salvezza delle anime», «come madre si renda vicina ai figli», tenendo presente che un gran numero di fedeli «pur desiderando provvedere alla propria coscienza, troppo spesso sono distolti dalla strutture giuridiche della Chiesa a causa della distanza fisica e morale».
Per la nostra Diocesi si tratta di una scelta che non solo è in sintonia con la riforma del Papa, ma attraverso la stessa consente «il ripristino della vicinanza tra il giudice e i fedeli», esprimendo nel vescovo il «maggiore garante dell’unità cattolica nella fede e nella disciplina». Questo permetterà di seguire «con animo apostolico i coniugi separati o divorziati che, per la loro condizione di vita, abbiano eventualmente abbandonato la pratica religiosa», condividendo con i parroci «la sollecitudine per questi fedeli in difficoltà». Come diocesi abbiamo preparato, grazie alle competenze giuridiche delle persone che avranno compiti nel Tribunale, un vademecum che all’interno della pastorale familiare permetterà di chiarire e riportare gli elementi essenziali per «un più adeguato svolgimento dell'indagine» di nullità. Anche questo aspetto dimostra che la novità non consiste solo nell’offrire il servizio di un tribunale, ma di un concreto supporto pastorale che orienti i credenti e, se è il caso, li accompagni nel percorso non facile e sempre doloroso di questa verifica".