«Le comunità troveranno il modo per vivere questa Domenica come un giorno solenne. Sarà importante, comunque, che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo che la Parola di Dio possiede». È questo un passo della Aperuit illis, la Lettera in forma di motu proprio del 30 settembre 2019 con cui papa Francesco istituiva la Domenica della Parola di Dio, fissandola per la terza domenica del tempo ordinario, quindi questo 24 gennaio.
Queste indicazioni sono contenute in un sussidio per domenica, scaricabile sul sito chiesacattolica.it, elaborato da ben quattro uffici nazionali della Cei: Catechistico, Liturgico, Ecumenismo e dialogo interreligioso, Beni culturali ecclesiastici ed edilizia di culto. È stato pensato per la Messa, ma anche per la preghiera personale e comunitaria, seguendo un filo rosso paolino, la speranza che non delude (Rm 5,5).
Anche la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha diffuso a dicembre una nota con una serie di istruzioni per valorizzare al meglio la giornata, tra cui, per esempio, rispettare il silenzio previsto nella liturgia, «che favorendo la meditazione permette che la Parola di Dio sia accolta interiormente da chi l’ascolta», o «approfondire il nesso tra la Sacra Scrittura e la Liturgia delle Ore, la preghiera dei Salmi e Cantici dell’Ufficio, le letture bibliche, promuovendo la celebrazione comunitaria di Lodi e Vespri».